Abbiamo fatto due chiacchiere con lui.
Da cavaliere a commissario tecnico del salto ostacoli italiano il passo è breve: Marco Porro, lombardo, 58 anni, ha realizzato il suo sogno, diventando il nuovo selezionatore della prima squadra nazionale, subentrando allo storico nome dell’equitazione azzurra, Duccio Bartalucci, che continuerà a ricoprire il ruolo di Direttore Sportivo delle Discipline non olimpiche, a lui assegnato da molto tempo.
Una coppia che ha fatto la storia delle ultime quattro stagioni agonistiche, quella di Duccio Bartalucci e Marco Porro, al vertice tecnico del salto ostacoli azzurro: il primo impegnato nei campionati internazionali della Prima Divisione di Coppa delle Nazioni e nei grandi eventi a cinque stelle, il secondo rivolto alla seconda fascia, cioè le Coppe delle Nazioni.
Da sempre appassionato di cavalli giovani, ha iniziato la sua collaborazione con FISE 6 anni fa, proprio su questa categoria, facendo i suoi primi passi nella Nazionale come secondo a Duccio Bartalucci, raggiungendo il primo successo della squadra italiana l’anno scorso nella finale della seconda fascia a Varsavia.
In visita per la prima volta alla 37ª edizione di Coppa degli Assi alla tenuta Ambelia, si dice molto felice di essere venuto a “osservare” i suoi cavalieri. «Sono orgoglioso dei miei ragazzi, ho trovato tanti cavalieri che ho portato con me in Coppa delle Nazioni. Bruno Chimirri ha vinto ad Atene, Filippo Bologni ha rappresentato l’Italia a Piazza di Siena, Isoardi è partita per Praga; sono molto contento anche dei piazzamenti dei fratelli Correddu ma non solo, penso che i giovani siano il futuro quindi la mia prerogativa è dare spazio a loro.» commenta il CT senza nascondere l’entusiasmo per la sua squadra.
Come sottolinea Marco Porro la Sicilia è sempre stata una regione molto importante per l’equitazione, già da quando Coppa degli Assi si faceva sul doppio weekend, tra Palermo e Catania. Proprio la Sicilia potrebbe essere, secondo il CT, una tappa di un tour invernale per i cavalieri da svolgersi nei primi mesi dell’anno, a Gennaio e Febbraio quando i cavalieri azzurri sono abituati ad andare in Spagna. «Penso che l’Italia regali luoghi davvero belli, come Ambelia che è una location fantastica. Uno dei motivi per cui si sceglie la Spagna è l’opportunità di portare i cavalli nel corso della settimana a fare training in spiaggia dove si rilassano e prendono conduzione, attività che potrebbe benissimo essere riprodotta anche in Sicilia» – conclude il commissario tecnico rilanciando l’augurio per la creazione di un tour siciliano nei primi mesi dell’anno.