“Siamo molto orgogliosi di ospitare a tenuta Ambelia Coppa degli Assi, la manifestazione storicamente più importante in Italia, per quanto riguarda l’internazionale di salto ostacoli, dopo Piazza di Siena” – racconta Caterina Grimaldi di Nixima, erede di una delle più antiche famiglie di allevatori di cavalli e promotrice, nell’Ottocento, del famoso ‘cavallo orientale’, oggi nel direttivo dell’Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia – “Siamo contenti di avere questo prestigioso evento, qui nella nostra bella tenuta, che fa parte del demanio della Regione Siciliana, dove l’istituto si occupa di preservare, conservare e proteggere la biodiversità equina siciliana”.

Un centinaio di esemplari in libertà di maschi, femmine, puledri e asinelli sono presenti negli oltre 50 ettari di tenuta, tra Purosangue Orientale, Anglo-Orientale, San Fratellano – una razza allevata ancora allo stato brado sui monti Nebrodi – e due razze asinine: il Ragusano e il Pantesco – del secondo, in particolare, si narra la storia che fosse completamente estinto e poi, piano piano, grazie a un certosino lavoro genetico è stato possibile recuperare. Non solo, l’attività dell’Istituto Incremento Ippico ha permesso di recuperare anche il Bardotto, di cui erano rimasti pochissimi esemplari in Sicilia.

“Grazie ad un’importante sinergia con l’Università di Catania, inoltre, l’Istituto di Incremento Ippico è riuscito a recuperare un’ulteriore razza siciliana molto antica, il cavallo siciliano. Il nostro obiettivo è quello di dimostrare che questi cavalli hanno un’antichissima genealogia e possono anch’essi essere elevati a razza. Oltre a questo, continuiamo ovviamente il nostro lavoro di accoppiamento del purosangue orientale e delle altre razze presenti nella Tenuta, che hanno un’importanza unica nel panorama della biodiversità animale europea”.

L’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia e il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Catania hanno siglato un accordo di collaborazione per la realizzazione di progetti e iniziative congiunte al fine di salvaguardare il patrimonio culturale e le identità locali attraverso attività di studio e formazione, di ricerca storico-archivistica e di valorizzazione del territorio.

Visite guidate gratuite per scoprire la bellezza inaspettata di Tenuta Ambelia

Da domani, gratuitamente, sarà possibile accedere a visite guidate a piedi per gli oltre 50 ettari della tenuta Ambelia. Un’iniziativa aperta a tutti, cavalieri, addetti ai lavori, curiosi e appassionati.

I due weekend di Coppa degli Assi, manifestazione che attira i grandi cavalieri del panorama equestre ma anche un pubblico di amanti dei cavalli, giovani e famiglie, è l’occasione per scoprire un itinerario turistico unico del territorio siciliano, situato a circa 40 chilometri dalla città etnea.

Nel cuore delle campagne catanesi, lontano dai più noti itinerari turistici, sorge Tenuta Ambelia: un gioiello cinquecentesco di alto valore storico e artistico, immerso in circa 50 ettari di campo destinato in gran parte ai pascoli per l’allevamento dei cavalli e impreziosito dalla presenza di ulivi secolari.
Originariamente appartenuta ai principi Branciforti, che in un primo momento la destinarono a vigneto – come dimostra il nome di origine greca “ampelos”, vite – Tenuta Ambelia, oggi gestita dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, è un luogo in cui la natura si riappropria dei suoi tempi e in cui i veri “padroni” di casa sono i cavalli.

L’antico podere del Cinquecento oggi è infatti destinato alla tutela, al miglioramento e alla diffusione delle razze equine siciliane. Nella tenuta, prevalentemente coltivata a seminativo e a leguminose foraggere per l’alimentazione degli equidi, sono presenti quasi 100 esemplari in libertà tra Purosangue Orientale, Anglo-Orientale, asino Ragusano e Pantesco.